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LE RICHIESTE DELLA FOLLA E LE RISPOSTE DI GESU’

29 lunedì Giu 2009

Posted by Teofilo in Vari Messaggi

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LE RICHIESTE DELLA FOLLA E LE RISPOSTE DI GESU’

LA FOLLA CHE CERCAVA GESU’

E’ senza dubbio, un’immagine di gioia e di successo la distribuzione di pani a migliaia di persone, non era stata l’unica azione di Gesù, in quanto aveva guarito gli infermi (Matt. 14:14), aveva insegnato “…loro molte cose…”, ma questa, più delle altre, aveva colpito e interessato molti dei presenti, ed era, perciò, l’unico motivo per cui si formò una folla per andare di nuovo a cercare Gesù. Certamente non era l’intera folla presente alla moltiplicazione ma, una parte di essa. Questa volta, non sembra ci fossero, infermi, né circostanze di particolare bisogno, come l’ora tarda; non sembravano neanche, come il giorno prima, “…pecore che non hanno pastore…” (Mar.3:34). La folla del giorno precedente, si era formata spontaneamente, tutti erano stati presenti, senza essere attirati da alcuna “moltiplicazione”; la loro presenza e il loro stato, avevano suscitato la compassione di Gesù. (Matt. 14:13; Mar.6:34). Questa volta, invece, si trattava di una folla consapevole che, si era costituita, di fatto, per raggiungere un obiettivo comune, attraverso Gesù.

I. UNA FOLLA DI CIECHI SPIRITUALI

“La folla che era rimasta sull’altra riva del mare aveva notato che non c’era là altro che una barca sola, e che Gesù non vi era entrato con i suoi discepoli, ma che i discepoli erano partiti da soli”. (Giov. 6:22)
Avevano notato i movimenti di Gesù e dei discepoli e, con occhio esperto dell’ambiente, che c’era soltanto una barca, e ancora, che i soli discepoli si erano imbarcati per raggiungere Capernaum, quindi Gesù, non poteva che essere ancora nei pressi dei luoghi dove era avvenuta la moltiplicazione. Notarono diverse cose; fecero un semplice e rapido ragionamento su ciò che videro, misero insieme i vari elementi, giunsero a una facile deduzione, e partirono. Ma le loro motivazioni erano di origine materiale; avere programmi prestabiliti non promuove la guida dello Spirito Santo “…lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità…” (Giov. 16:14); voler raggiungere, con proprie capacità e mezzi obiettivi prefissati, che, scaturiscono da intenzioni personali, l’annullano; ingannando l’intuito e le guida spirituali che ogni credente consacrato può avere “Non spegnete lo Spirito” è l’esortazione di Paolo (ITess. 5:19).
I ragionamenti, le deduzioni e conclusioni umane, per quanto logicamente ineccepibili, quando “sconfinano” nell’ambito delle realtà spirituali, senza essere sottoposti alle leggi che lo governano, si rivelano insufficienti e inadeguati. Spengono lo Spirito, perché non sono sottoposti alla Parola di Dio. Tali ragionamenti, producono spostamenti vari, la folla, prima ritornò sul luogo del miracolo, poi si imbarcò per raggiungere Gesù, ma non producono le soddisfazioni ricercate. Pur essendo prima della pentecoste, anche coloro che formavano la folla potevano essere guidati dallo Spirito Santo, molti secoli prima Davide pregava: “Insegnami a far la tua volontà, poiché tu sei il mio Dio il Tuo Spirito benevolo mi guidi in terra piana”.(Sal. 143:10). Tra le diverse cose che Gesù aveva compiute, in loro era rimasto solo il buon gusto del pane; e così loro volevano continuare in questo senso. Con Gesù volevano instaurare un rapporto basato solo ed esclusivamente sulle cose materiali, questo era, ed è, l’intento delle “folle” che si avvicinavano a Lui, senza una vera e profonda adesione alla verità ma, con l’unico scopo della materialità. Il loro principale bisogno, non era il pane ma, che il loro cuore fosse nutrito dalla Parola e dalla Presenza di Dio, e, queste cose, Gesù gliele offrì.

II. L’IDENTITA’ DELLA FOLLA

Essere folla però, non è solo una questione di numero ma, di motivazioni e di intenti; di identità, di capacità e disponibilità nel distinguere e disporre i valori nella giusta priorità. Questa, era una folla anonima, costituita da elementi anonimi; nessuno emerge e nessuno si distacca da essa, tutti sono accomunati da interessi non elevati; l’identità personale è annullata, la sua unica identità e quella di “folla”, chiunque poteva entrare a farne parte senza che fossero necessari alcuna trasformazione, alcuna adesione ad alcun principio che non fosse quello della cieca convenienza, senza altre affinità né morali né spirituali. Nel momento in cui, qualcuno avesse voluto raggiungere mete più vere, avendo in vista, non il pane di Gesù ma, Gesù stesso e le Sue virtù, avrebbe avuto il privilegio di uscire dalla folla per divenire parte di un “Corpo”, il Corpo di Cristo, la Sua chiesa.
Una folla, è qualcosa di temporaneo di spiritualmente amorfo; un corpo è qualcosa di identificabile, non solo fisicamente, nella sua esistenza materiale, ma nelle sue caratteristiche morali e spirituali; ben strutturato ordinatamente ed armoniosamente, dove c’è un organizzazione ed un organismo, dove c’è vita.
E’ necessario distinguersi e uscire dalla folla; chi cerca Gesù, Lo cerca Personalmente e, anche, trovandosi in mezzo ad una folla, se ne distacca e distingue. La folla spersonalizza, è massificante, annulla l’identità e il valore di chi ne fa parte, ognuno diviene “parte anonima” di essa. Nei Vangeli, troviamo uomini e donne che non si accontentarono di essere parte della folla ma si distaccarono da essa agendo con decisione. Hanno dovuto superare gli ostacoli che, in un modo o nell’altro, quella folla poneva davanti a loro, sulla strada che arrivava a Gesù ma, non si sono arresi, hanno voluto e ottenuto, un contatto personale con Lui. Di questi esempi, fanno parte: la donna dal flusso conquistandosi un angusto e ostacolato corridoio in mezzo alla calca che circondava Gesù, (Luca 8:43-48), Zaccheo salendo sull’albero di sicomoro (Luca 19:1-10), il cieco Bartimeo gridando (Mar. 10:46-52).
Gesù, non ha mai buttato il pane “nel mucchio”; Egli opera personalmente a favore di ognuno. Alla moltiplicazione dei pani, Egli ha dato un senso ordinato ed armonioso alla folla; li fece sedere a gruppi di cinquanta e di cento, così ognuno, pur facendo parte dell’insieme, divenne una unità distinta e, personalmente considerata. Gesù è Colui cha dà valore alla nostra vita. Egli ha pagato per la nostra personale redenzione un costo incommensurabile, “sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia”. (I Pietro 1:18-19) Per questo è indispensabile accettare Gesù quale personale Salvatore.

III. UNA FOLLA OPPORTUNISTA

Ricerche e adulazioni
“Altre barche erano giunte da Tiberiade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie. La folla, dunque, quando ebbe visto che Gesù non era là e che non vi erano i suoi discepoli, montò in quelle barche, e andò a Capernaum in cerca di Gesù Trovatolo di là dal mare, gli dissero: ’ Rabbì, quando sei giunto qui?” (Giov. 6:24-25)
Era una folla, sicuramente, motivata; infatti, non si arresero, anche se non trovarono subito Gesù. Purtroppo, spesso la natura umana si fa spronare più dalle attitudini sbagliate che da quelle giuste. Erano tutti sereni, riposati, non avevano attraversato il mare tempestoso come i discepoli, durante la notte, ma neanche avevano visto Gesù camminare sull’acqua, sedare la tempesta, non erano stati Lui sulla barca. Stare lontani dal servizio attivo, ha i suoi pro e contro, libera dalle difficoltà ma, priva, anche, dalle benedizioni.
Quando, finalmente, incontrarono Gesù, Lo riconoscono subito; i Suoi stessi discepoli, vedendoLo camminare sul mare, non Lo avevano riconosciuto immediatamente, anzi, ebbero paura; fu necessario rassicurarli udendo la Sua voce e le Sue parole (Matteo 14:26), la folla, non ha questo problema. Avevano ottime condizioni atmosferiche, però non ottime condizioni spirituali. Il cielo era sereno ma i cuori opachi. I discepoli nella tempesta, erano nell’ubbidienza, la folla, nel sereno, no. Le scelte della folla, sono fatte sulla base di ciò che loro vedono e comprendono, dalla lettura che essi fanno delle circostanze ma, queste scelte, si rivelano influenzate, limitate e ingannate, dalle circostanze stesse che loro vorrebbero controllare.
I programmi basati esclusivamente sulle risorse umane che, non tengono presente le risorse spirituali che, Dio mette a disposizione, o addirittura in contrasto con esse, sono mortificati, da imprevisti che l’uomo, per la sua naturale limitatezza, non può né prevedere né controllare, sono, infine, destinati a fallire
Le scelte dei discepoli, invece, dipendono da ciò che Gesù gli dice di fare e, se sono sottoposte, lo sono al Suo intervento miracoloso! E’ la differenza tra chi vuole vivere basandosi sulle proprie forze e capacità, raggiungendo traguardi che, comunque, non lo soddisfaranno, e chi vuole vivere seguendo, ubbidendo e confidando in Cristo, raggiungendo traguardi meravigliosi per la via terrena e per la vita eterna.
Sottomettersi a Gesù, non degrada, l’uomo ma, lo eleva. La falsa pretesa di essere indipendenti da Lui impoverisce e degrada l’uomo. Le stesse risorse umane, sottoposte a Cristo, sono elevate e, raggiungono risultati, umanamente, impossibili e insperati.
Appena Lo incontrarono con tono lusinghevole e familiare Gli chiedono:” Maestro, quando sei giunto qua?”. Anche se le parole fossero esatte, Gesù non ode soltanto le parole, ma legge i pensieri e i sentimenti dell’animo. Ma, solo di lusinghe si può trattare, perché sebbene Lo chiamino Maestro, Lo hanno cercato, fino a lì, non per amore verso di Lui, nemmeno verso le realtà spirituali ma, solo per un fine personale e materiale. Le lusinghe religiose, sono le peggiori, troppo ammantate di ipocrisia e di secondi fini per essere accettabili. Il loro tono è familiare, non in senso affettivo, ma con l’attitudine di coloro che pensano di avere acquisito un diritto su Gesù. Rispetto alla folla, anche la naufragante esperienza di Pietro è preferibile. Pure lui, come Gesù, aveva voluto camminare sulle acque ma, dopo, un breve tratto, cominciò ad affondare, gridò a Gesù che “…lo afferrò e gli disse:’uomo di poca fede, perché hai dubitato?’ E, quando furono saliti sulla barca, il vento si calmò” (Matt. 14:28-32). Pietro fu preso e ripreso da Gesù. Però, meglio essere ripresi da Gesù, ma essere nella barca con Lui piuttosto che venire a contatto con al Verità e rimanerGli estranei..
Andiamo a Cristo con sincerità di cuore. Se noi riconosciamo e confessiamo il nostro peccato, troveremo in Lui il Salvatore. “Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi” (I Giov. 1:8-10). rendiamogli note le nostre necessità sottoponendole alla Sua volontà e Lui ci darà quello che abbiamo di bisogno.”….e colui che viene a Me, non lo caccerò fuori…” (Giov.6:37).

IV. LE DOMANDE PRETESTUOSE DELLA FOLLA

“Gesù rispose loro:’ In verità, in verità vi dico che voi mi cercate, non perché avete visto dei segni miracolosi, ma perché avete mangiato dei pani e siete stati saziati”. (Giov. 6:26)
Trovandosi sprovvisti al cospetto di Gesù che, subito, con queste parole, mise a nudo i loro sentimenti, iniziano a porre delle domande molto probabilmente per riaversi e schermirsi. Con esse, coloro che si fanno portavoce della folla, vogliono, difendere, agli occhi della folla, e, camuffare, agli occhi di Gesù, gli scopi meramente utilitaristici di tutti loro. Avevano veramente poca stima di Gesù questi ‘rappresentanti portavoce ’ e anche tutti gli altri, visto che nessuno si ‘dissocia’ dalla loro linea difensiva. Ma avere poca stima di Gesù, e cercare di ingannarlo, significa avere poca stima di se stessi. Se il giorno prima, avevano visto Gesù insegnare molte cose, guarire gli infermi e moltiplicare il pane e i pesci, dovevano organizzarsi meglio per riuscire a carpire qualcosa ad una Persona così. L’uomo stoltamente pensa di poter ingannare Dio; il salmista scrive:” L’empio, con viso altero, dice:’ Il Signore non farà inchieste…(Salmo 10:4) L’apostolo Paolo, come il salmista, ispirato dallo Spirito Santo: ”Non v’ ingannate; non ci si può beffare di Dio… “ (Gal. 6:7).

a. Sulle opere da compiere
“Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna e che Gesù il Figlio dell’uomo vi darà…Essi dunque gli dissero:” Che dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?” (Giov. 6:27-28)
La risposta rivelatrice e propositiva di Gesù (Giov. 6:26-27) alla loro lusinghevole introduzione, scavalca i probabili ulteriori preamboli e porta il discorso nella sua parte più viva. La loro risposta, fu una domanda: “Che dobbiamo fare…?” una domanda che serviva da paravento alle loro intenzioni; loro, non erano andati lì per fare. Vogliono evidenziare disponibilità a fare qualcosa, con la velata giustificazione che, non sapevano ancora cosa fare; ebbene, se Gesù avesse chiesto loro una dimostrazione di questa disponibilità, sicuramente, si sarebbero dati da fare, ma con quali motivazioni e quali obbiettivi? Sicuramente più per un ostentato e sterile attivismo e non come discepoli mandati dal Maestro, dopo essere stati ai Suoi piedi. Se stai servendo il Signore solo per acquistare meriti davanti a Dio e davanti agli uomini, fermati, accetta la grazia di Dio e ricomincia in novità di vita.”non servendo per essere visti, come per piacere agli uomini, ma come servi di Cristo. Fate la volontà di Dio di buon animo” (Ef.6:6)

b. Sulla Parola di Dio con: Interpretazioni e Contraddizioni
“…Quale segno miracoloso fai, dunque, perché lo vediamo e ti crediamo? Che operi? I nostri padri mangiarono la manna nel deserto, com’è scritto:’ Egli diede loro da mangiare del pane venuto dal cielo’”.(Giov. 6: 30-31)
C’è contraddizione nel parlare della folla; mentre poco prima avevano chiesto cosa avrebbero dovuto fare per compiere le opere di Dio, come dei credenti disponibili a fare la Sua volontà, ora invece chiedono un segno per credere in Cristo, come degli increduli. Chiedono una garanzia per darGli credito. Sono le contraddizioni dei cuori divisi, di coloro che si accostano a Gesù ma il loro cuore appartiene a ciò che è terreno, fugace mondano. Questa loro richiesta, ci fa capire come la folla non era ‘entrata in contatto ’ spirituale con Gesù.

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La Religione Pura, parte 1

27 sabato Giu 2009

Posted by Teofilo in Vari Messaggi

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La Religione Pura, parte 1
Giacomo 1:26-27
Non ingannarti
Nella vita, è molto triste dover constatare che una persona si inganna, evitando così la possibilità di cambiare per il meglio. Per esempio, ad una persona viene diagnosticata una qualche malattia, ma non vuole crederci, e si autoconvince di stare bene e che presto guarirà. Così, rifiuta di andare dal medico per ricevere la cura.
Ci sono persone che hanno tanti debiti, e vedono peggiorare le cose, ma vogliono credere che tutto andrà bene. In effetti, si stanno ingannando. Perciò, non cambiano il loro modo di vivere, e così le cose peggiorano sempre di più. Se essi riconoscessero e ammettessero la realtà della loro situazione, allora, potrebbero cambiare qualcosa. Ad esempio potrebbero spendere di meno, e impegnarsi in un ulteriore lavoro. Invece, ingannandosi, si trovano a fronteggiare le brutte conseguenze della loro scelta.
Ci sono ragazzi che non vanno bene a scuola perché non studiano, ma anziché impegnarsi di più, si ingannano credendo che tutto andrà bene lo stesso. Facendo così, non hanno alcuna possibilità di migliorare.
Se è triste ingannarsi in altri campi della vita, quanto più triste è ingannarsi nella religione.
Oggi, vogliamo continuare il nostro studio del libro di Giacomo. Nel brano di oggi, Dio ci avverte contro il pericolo di ingannarci per quanto riguarda la nostra religione. Ci spiega qual è la religione vana, e poi, ci spiega qual è un frutto della religione pura che Dio accetta.
la religione vana
Leggiamo Giacomo 1:26. Questo versetto ci parla di ciò che dimostra che una religione è vana.
Giacomo 1:26 Se uno pensa di essere religioso, ma poi non tiene a freno la sua lingua e inganna sé stesso, la sua religione è vana.
Qui, si parla di una persona che pensa di essere religiosa. Dato che stiamo facendo un corso sull’evangelizzazione, sarebbe facile per noi pensare a quelle persone intorno a noi che dicono di stare a posto con Dio, e che invece non conoscono affatto Dio! Sicuramente, questo versetto riguarda anche loro.
Però, se vogliamo trarre un vero beneficio da questo brano, dobbiamo applicarlo prima di tutto a noi stessi. Allora, contro quale pericolo qui veniamo messi in guardia?
Qui, Dio ci dichiara che se pensiamo di essere a posto nella nostra religione, ma non teniamo a freno la nostra lingua, ci inganniamo. In altre parole, il nostro modo di parlare è fondamentale per capire come va il nostro rapporto con Dio. Se non teniamo a freno la nostra lingua, il nostro cammino con Dio non va bene. Il nostro modo di parlare è un chiaro indicatore della nostra condizione spirituale.
È facile essere molto religiosi esteriormente. La Bibbia è piena di esempi di persone che seguivano attentamente la forma esteriore della religione, ma dentro il loro cuore era lontano da Dio. Gesù, parlando con i Farisei delle loro tradizioni religiose, dichiara:
6 E Gesù disse loro: «Ben profetizzò Isaia di voi, ipocriti, com’è scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. 7 Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. 8 Avendo tralasciato il comandamento di Dio vi attenete alla tradizione degli uomini». Marco 7:6-8
Purtroppo, noi vediamo solo l’esterno. Dio vede il cuore. Allora, è relativamente facile far credere agli altri che in noi tutto va bene, quando in realtà, il nostro cuore è freddo. È abbastanza facile essere assidui nel frequentare gli incontri della chiesa, ed evitare i peccati visibili. Chiaramente, queste cose sono essenziali per camminare bene con il Signore. Però, non bastano, e non sono il metro che mostra la vera condizione spirituale di una persona.
Invece, un indicatore che può aiutarci a capire la nostra vera condizione spirituale è la nostra lingua. Cioè, il modo in cui noi parliamo è la vera indicazione della nostra condizione spirituale.
tenere a freno la lingua
Allora, non tenere a freno la lingua indica che la nostra religione è vana. Cosa vuol dire, tenere a freno la lingua?
Ogni persona ha la tendenza a dire cose sbagliate, che non rispecchiano la santità di Dio. Tenere a freno la lingua vuol dire non dire queste cose. Vuol dire controllare quello che esce dalla nostra bocca, per non parlare in modo sbagliato.
Efesini 4:29 Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi l’ascolta.
Efesini 5:3,4 Come si addice ai santi, né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; 4 né oscenità, né parole sciocche o volgari, che sono cose sconvenienti; ma piuttosto abbondi il ringraziamento.
Matteo 5:37 Ma il vostro parlare sia: “Sì, sì; no, no”; poiché il di più viene dal maligno.
Colossesi 4:6 Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale, per sapere come dovete rispondere a ciascuno.
Tito 2:7-8 presentando te stesso in ogni cosa come esempio di opere buone; mostrando nell’insegnamento integrità, dignità, linguaggio sano, irreprensibile, perché l’avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire contro di noi.
Proverbi 12:18 C’è chi, parlando senza riflettere, trafigge come spada, ma la lingua dei saggi procura guarigione.
Questi sono alcuni esempi di cosa vuol dire tenere a freno la lingua. Quanto è importante che badiamo bene a come parliamo.
siamo capaci di controllare la lingua, è possibile?
Una domanda importante è: siamo veramente capaci di tenere sempre a freno, ovvero controllare, la nostra lingua, oppure, ci sono situazioni in cui non possiamo, e non ci resta che chiedere perdono dopo? Cioè, ci sono situazioni in cui non siamo veramente capaci di controllare quello che diciamo?
Dio non ci chiede mai qualcosa senza darci la capacità di ubbidirGli. Possiamo controllare la nostra lingua per mezzo della potenza di Dio che opera in noi. Possiamo ogni cosa in Gesù Cristo che ci fortifica.
Perciò, quando non teniamo a freno la nostra lingua, e diciamo cose che non dovremmo dire, o parliamo con un tono che non dovremmo usare, vuol dire che la nostra religione è mancante. I questi casi, è essenziale riconoscere il nostro peccato, confessandolo a Dio, per cambiare atteggiamento nel parlare. Non basta solo cercare di migliorare. Bisogna riconoscere e confessare il nostro peccato a Dio.
La religione pura
Se una lingua non controllata è uno dei frutti di una religione vana, leggiamo adesso di quali sono alcuni dei frutto che indicano una religione pura.
Giacomo 1:27 La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo.
Questa non è una descrizione completa della religione pura e senza macchia, ma è un esempio di alcuni frutti della religione pura. Cioè, la religione che è accettata da Dio avrà queste caratteristiche, tra le altre.
Davanti al nostro Dio e Padre
Abbiamo detto prima che è abbastanza facile avere l’apparenza di una vera religiosità, ma avere dentro un cuore freddo. Invece, quando parliamo di qualcosa davanti a Dio, la situazione è completamente diversa. Dio non guarda l’esteriore, Dio guarda al cuore. Perciò, quando leggiamo circa la religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre, sappiamo che questa è ciò che conta. Cioè, è vero che la Bibbia ci insegna più volte ad avere una buona testimonianza davanti agli uomini, ma ciò che conta non è l’approvazione del mondo, ma l’ubbidienza a ciò che Dio ha dichiarato. Egli conosce il nostro cuore. Egli è il nostro Giudice. Tutti noi dovremo rispondere personalmente a Dio.
2 Corinzi 10:18 Perché non colui che si raccomanda da sé è approvato, ma colui che il Signore raccomanda.
Proverbi 21:2 Tutte le vie dell’uomo gli sembrano rette, ma il SIGNORE pesa i cuori.
Soccorrere gli orfani e le vedove
Allora, stiamo cercando di capire qual è uno dei frutti della religione vera e pura davanti a Dio. Leggiamo di nuovo il versetto.
La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo.
Qui sono elencati due frutti di questo tipo di religione. Uno è soccorrere i bisognosi. L’altro è conservarsi puri dal mondo. Consideriamo prima quello di soccorrere i bisognosi.
Il versetto dice: Soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni.
Nel linguaggio biblico, gli orfani e le vedove rappresentano le persone più bisognose della società. La parola “orfani” è una parola che vuol dire senza padre, o senza madre, o senza entrambi. Dunque, può indicare chi non ha entrambi i genitori, ma anche chi non ha uno dei due genitori. “Vedove” vuol dire quella donna senza marito. Certamente, può riferirsi a una donna il cui marito è morto. Ma può essere anche una donna il cui marito è andato via.
Quando Giacomo parla di orfani e vedove, non esclude altre categorie di persone bisognose. Orfani e vedove rappresentano chiunque è bisognoso.
Allora, un aspetto fondamentale della vera religione è quello di soccorrere i bisognosi che sono intorno a noi. Troviamo questo principio in tutta la Bibbia. Per esempio, a Gesù fu chiesto qual è il comandamento più grande. Troviamo la risposta in Luca 10:27-29
Egli rispose: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso». 28 Gesù gli disse: «Hai risposto esattamente; fa’ questo, e vivrai». 29 Ma egli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?»
Ricordate come Gesù risponde a questa domanda, cioè, chi è il mio prossimo? Egli racconta la storia di un uomo derubato e lasciato mezzo morto per strada. Passano due uomini religiosi, ma nessuno di loro si ferma per aiutarlo. Poi, passa un uomo samaritano, che lo aiuta e lo porta in albergo, a proprie spese.
Il punto di questa storia di Gesù è che quando nella vita troviamo qualcuno che è nel bisogno, dovremmo cercare di aiutarlo.
Allora, quando leggiamo in Giacomo che la religione pura è quella di aiutare orfani e vedove nella loro afflizione, non è assolutamente un descrizione limitata solo agli orfani e alle vedove. Queste due categorie, anzi, rappresentano chiunque è nell’afflizione. Abbiamo visto nell’insegnamento di Gesù come siamo chiamati ad aiutare chi troviamo nell’afflizione.
nell’afflizione
Se pensiamo all’afflizione, dobbiamo capire che l’afflizione rappresenta la sofferenza di qualsiasi tipo. Può essere un’afflizione fisica. Può essere un’afflizione economica. Può essere l’afflizione della solitudine, per chi è solo. Può essere un’afflizione spirituale.
Le vedove e gli orfani rappresentano un’afflizione generale. In quella società, essi erano i più poveri. Perciò, sicuramente c’era anche afflizione economica. In più, essendo incapaci di difendersi, subivano delle ingiustizie. Spesso, vivevano nella paura. Soffrivano l’afflizione della solitudine.
Allora, ci sono persone intorno a noi che hanno vari tipi d’afflizione. Per esempio, in questa società, ci sono pochi che non hanno nulla da mangiare. Però, esiste l’afflizione economica, la povertà. Esiste l’afflizione della solitudine, o della depressione. Esiste la paura, e tanti altri tipi di afflizioni.
Ci sono casi in cui si hanno problemi di soldi, non tanto perché non si ha denaro, ma perché si sono spesi male i soldi che si avevano. In questi casi, donare degli altri soldi non risolve il problema di fondo. Conosco varie chiese che hanno riconosciuto certe persone come esperte nell’economia domestica. Quando una persona ha bisogno di soldi, perché non riesce a pagare le bollette, o qualcosa del genere, prima di ricevere aiuto, deve accettare di stabilire degli incontri con una di quelle persone esperte, per valutare il proprio bilancio familiare. Tante volte, la persona bisognosa non sa gestire bene i propri soldi. In questi casi, il solo dare altri soldi aiuta temporaneamente, ma non risolve il problema di fondo. Però, qualunque sia il motivo, se uno non ha soldi per pagare una bolletta, e gli verranno tolti la corrente o il gas, o se non ha soldi per comprare da mangiare, quella è vera afflizione.
Come abbiamo detto, ci sono tanti tipi di afflizioni. L’afflizione economica ne è solo un tipo. C’è l’afflizione della solitudine. Mia madre, che è vedova da 10 anni, ha tanti amici, figli e nipoti che l’amano tanto. Però, lei dice che nonostante questo, abitare da sola porta ad avere momenti di grande solitudine. Questo è un altro tipo di afflizione.
Qualsiasi sia il tipo di afflizione, il principio di questo versetto è che una parte centrale della vita cristiana è quella di vivere per il bene degli altri. Questo è un principio da adoperare sia nell’uso dei nostri soldi, sia nell’uso del nostro tempo, sia nell’uso dei nostri doni spirituali.
Efesini 4:28 Chi rubava non rubi più, ma si affatichi piuttosto a lavorare onestamente con le proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a colui che è nel bisogno.
Romani 14:19 Cerchiamo dunque di conseguire le cose che contribuiscono alla pace e alla reciproca edificazione.
Romani 15:2 Ciascuno di noi compiaccia al prossimo, nel bene, a scopo di edificazione.
Allora, il principio è chiaro: la vera religione pura, quella che piace a Dio, è una vita vissuta per la gloria di Dio e per il bene degli altri. Vuol dire mirare, attivamente, a cercare il bene degli altri. Vuol dire avere gli occhi aperti a riconoscere i bisogni degli altri, per capire se c’è qualche modo in cui possiamo aiutarli.
Domanda: Tu, nella tua vita, pensi attivamente ai bisogni degli altri? Ringrazio Dio che quando qualche bisogno viene annunciato nella chiesa, di solito c’è buona volontà nel cercare di essere di aiuto. Però, possiamo fare un ulteriore passo avanti? Possiamo non solo rispondere quando ci viene chiesto aiuto, ma anche vivere in modo da riconoscere da soli i bisogni intorno a noi? Cioè, in tante situazioni, nessuno verrà a chiederti aiuto. Se non lo noti tu, la persona può rimanere nella sua afflizione. Dio vuole che abbiamo gli occhi aperti, per riconoscere i bisogni intorno a noi.
La Chiesa non deve mai diventare un circolo privato, dove si cerca il bene l’uno dell’altro senza preoccuparsi della condizione di quelli che sono intorno a noi. Invece, la Chiesa è la famiglia in cui tutti i credenti sono entrati per grazia. Dobbiamo sempre avere un grande impegno verso quelli di fuori. Dobbiamo fare il più possibile per raggiungere altri con il messaggio del vangelo. Dobbiamo spendere il nostro tempo, i nostri soldi, e le nostre forze per annunciare il vangelo ad altri. Ognuno di noi qui è stato salvato mediante i sacrifici di credenti che hanno dato tempo o soldi affinché il vangelo potesse raggiungere altri. Ognuno di noi è il risultato dei sacrifici di altri. O che possiamo tutti vivere una vita di sacrificio per potere soccorrere chi è nell’afflizione.
Conservarsi puri dal mondo
Adesso, arriviamo alla seconda parte del versetto. Notiamo qual è l’altro frutto menzionato che dimostra una religione gradita da Dio.
La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo.
Oltre a soccorrere coloro che sono nell’afflizione, la vera religione vuol dire conservarsi puri dal mondo.
Il mondo di cui si parla è il mondo senza Dio. Gesù ci dichiara che Satana è il principe del mondo.
Giovanni 12:31 Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo
Giovanni 14:30 Io non parlerò più con voi per molto, perché viene il principe di questo mondo. Egli non può nulla contro di me
Giovanni 16:11 quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.
Noi siamo NEL mondo, ma non dobbiamo essere DEL mondo. Cioè, viviamo nel mondo, ma non dobbiamo vivere come il mondo. Non dobbiamo avere i nostri pensieri rivolti alle cose del mondo.
Giovanni 17:11 Io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati, affinché siano uno, come noi.
Giovanni 17:14-18 Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come io non sono del mondo. 15 Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno. 16 Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 17 Santificali nella verità: la tua parola è verità. 18 Come tu hai mandato me nel mondo, anch’io ho mandato loro nel mondo
Il mondo è pieno di peccato. Il metro del mondo è totalmente diverso dal metro di Dio. Quando valutiamo come vivere, come agire, come parlare, come vestirci, cosa guardare, e come fare qualcosa, non possiamo guardare intorno a noi per stabilire quello che è giusto.
Dobbiamo capire quanto la vita intorno a noi è lontana dalla santità che Dio richiede. Dio è totalmente santo, e ci chiama ad essere santi. La vera religione è conservarsi puri dal mondo. Quando si conserva qualcosa, si tiene quella cosa separata dalle altre cose.
Il tempo del verbo “conservarsi” indica un’azione continua. Cioè, non è solamente qualcosa che si fa una volta, ma è un’opera quotidiana, che continua giorno per giorno. È un vero e proprio modo di vivere.
Dobbiamo capire che quando una religione non porta a conservarsi puri dal mondo, essa non è una religione vera. Non è da Dio. Dio è Santo, e solo una vita di santità è gradita a Dio. Il peccato ci ostacola dall’avere comunione con Dio. Dio ci chiama alla santità, per poter godere comunione con Lui.
Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, e ci insegna a rinunziare all’empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù. Tito 2:11-13
Questa è la nostra chiamata. Dio ci chiama a rinunciare all’empietà che riempie il mondo intorno a noi, anche se ormai oggi essa è considerata la normalità. Dio ci chiama a rinunciare alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo. Moderatamente vuol dire secondo il metro di Dio, non secondo il metro degli uomini. Giustamente vuol dire secondo la giustizia di Dio. In modo santo vuol dire in base alla santità di Dio. Questa è la nostra chiamata. Questo è un frutto fondamentale della vera religione.
Allora, dobbiamo chiederci: la nostra religione è una religione vera, gradita da Dio, che ci porta veramente ad avere la salvezza e la comunione con Dio? Oppure, è una religione come quelle del mondo, che esteriormente sembra a posto, ma in realtà non è quello che Dio richiede? La nostra religione dev’essere il risultato di una vita trasformata dallo Spirito Santo.
Conclusione
Come possiamo riassumere l’insegnamento di questo brano? Prima, ricordiamo che quando valutiamo il nostro stato davanti a Dio, non dobbiamo basarci sulla nostra religiosità esteriore. Certamente, ci sono degli aspetti esteriori importanti. Però, per capire il nostro stato davanti a Dio, dobbiamo guardare il frutto che la nostra religione produce. Un frutto negativo, che è indice di gravi problemi spirituali, è un parlare sbagliato. Il nostro parlare dovrebbe essere sempre condito con grazia. Non c’è spazio per un parlare che assomiglia a quello del mondo. Dovremmo abbondare nel ringraziamento, anziché lamentarci. Ci sono tante ingiustizie. Come ne parliamo? Certo, abbiamo tutti prove e difficoltà, ma come parliamo di esse? Ne parliamo come parlano gli altri che non hanno Dio? Se è così, dov’è il frutto della nostra salvezza? Oppure, parliamo in modo da mostrare fede in Dio, e abbondiamo in ringraziamento? È essenziale che teniamo a freno la nostra lingua, quando saremo tentati a lamentarci e a parlare in modo sbagliato. Grazie a Dio che abbiamo la capacità di tenere a freno la nostra lingua, perché siamo fortificati dalla potenza di Dio che opera in noi. Possiamo fare ogni cosa in Cristo Gesù che ci fortifica.
Allora, riconosciamo la nostra responsabilità di badare bene alla nostra lingua, e la nostra capacità di farlo per mezzo della potenza di Dio che opera in noi.
Poi, riconosciamo che la vera religione porta un vero frutto. Due esempi fondamentali sono: soccorrere i bisognosi, e conservarci puri dal mondo.
O che possiamo essere individui, e famiglie, e una chiesa, riconosciuti con un impegno attivo nell’aiutare gli altri, sia a livello pratico, che a livello spirituale.
O che possiamo essere delle persone e una chiesa che si conservano puri dal mondo in cui vivono. Certo, viviamo in questo mondo, ma non dobbiamo partecipare in alcun aspetto che non è puro. Dio ci chiama a camminare in una via diversa da quella della massa. Seguire la vera religione vuol dire seguire la via che Dio ci mostra.
Che benedizione è appartenere a Dio! Siamo figli di Dio. Non apparteniamo più al mondo. Viviamo in novità di vita come figli di Dio.

Opere rivolte alla gioventù

25 giovedì Giu 2009

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In questa sezione elenchiamo alcune parachiese che si definiscono in funzione dell’apostolato giovanile. Evidentemente, queste opere non esauriscono il settore: una massiccia presenza nell’apostolato giovanile si trova spesso anche presso parachiese missionarie discusse nelle sezioni sulle organizzazioni e iniziative missionarie. La Young Men’s Christian Association Young Men’s Christian Association (YMCA) – Federazione Italiana delle Associazioni Cristiane dei Giovani Via Varese, 5 00185 Roma Tel.: 06-490539 Fax: 06-491857 E-Mail: ymcaitalia@ymca.it URL: http://www.ymca.it Nel 1844 la Young Men’s Christian Association (YMCA) è fondata a Londra da George Williams (1821-1905) come associazione missionaria giovanile interdenominazionale. Già nel 1845 si estende a Stati Uniti, Svizzera, Canada, Germania, Francia e Olanda, e negli anni successivi a numerosi altri Paesi. Nel 1855 si tiene a Parigi la Prima Conferenza Mondiale YMCA ed è adottata la “Base di Parigi” come punto di riferimento dottrinale incentrato sulla fede personale in Gesù Cristo come Signore e salvatore. Sul carattere vincolante di questo documento sono sorte, nel corso della storia dell’associazione, notevoli controversie: tali dibattiti iniziano già alla Seconda Conferenza Mondiale (185. Nel 1862 la Quarta Conferenza Mondiale riconosce l’importanza dell’attività sportiva per l’evangelizzazione, un concetto per quel tempo decisamente nuovo. Nel 1878 la YMCA si dota di un centro mondiale (Comitato Centrale Internazionale) a Ginevra. A partire dal 1880 le YMCA statunitensi e canadesi sono così sviluppate da potere inviare missionari in Asia e Sud America, e più tardi anche in Europa. Nel 1889 la YMCA si dota di due istituti di istruzione superiore, il George Williams College a Chicago (Illinois) e lo Springfield College a Springfield (Missouri). Il simbolo della Facoltà di Educazione Fisica di quest’ultimo (un triangolo rosso, a simboleggiare l’unità nell’educazione di mente, corpo e anima) diventa popolare nella intera YMCA internazionale. Ancora più popolare diventerà un gioco creato nel college di Springfield nel 1891 per tenere allenati i giocatori di baseball e football americano durante la pausa invernale: il basket. Inoltre, è in una palestra YMCA a Holyoke, alla periferia di Springfield, che nasce – nel 1894 – la pallavolo moderna. Nel 1891 è fondata l’Alleanza Mondiale delle YMCA e nel 1900 il Comitato Centrale Internazionale cambia il nome in Comitato Mondiale (anche per evitare confusione con il “Comitato Internazionale del Nord America”). Durante la Prima guerra mondiale la YMCA si rende benemerita e famosa per il suo lavoro umanitario e dal 1917 riprende l’attività missionaria, suscitando la reazione della Chiesa cattolica, che nel 1920 pubblica una lettera della Segreteria di Stato ai vescovi che mette in guardia contro ogni forma di collaborazione (oggi le relazioni con il mondo cattolico sono, in genere, cordiali). Nel 1926, in ogni caso, le associazioni locali superano il numero di diecimila, con un milione e settecentomila membri. Nel 1937 si tiene la prima Conferenza Mondiale fuori dell’Europa e degli Stati Uniti, a Mysore, in India. Il lavoro umanitario riprende con la Seconda guerra mondiale e la YMCA riceve numerosi riconoscimenti. Nel 1946 John R. Mott (1865-1955), presidente della YMCA, riceve il premio Nobel per la Pace in riconoscimento del lavoro svolto durante le due guerre mondiali in favore dei prigionieri di guerra. Ulteriori riconoscimenti internazionali sono conferiti alla YMCA anche in occasione del suo centenario, celebrato a Parigi nel 1955. L’espansione è continuata e oggi la YMCA è presente in 130 paesi con quaranta milioni di soci. La prima YMCA italiana nasce nel 1851; una federazione nazionale YMCA è fondata a Firenze nel 1887. In Italia ci sono oggi circa tremila membri. La YMCA dispone di alcune residenze estive, fra cui una a Bardonecchia (Torino) e organizza campeggi nazionali in varie località. Beneficiano annualmente dei servizi della YMCA italiana circa trentaseimila persone. B.: Andrea Hinding, Proud Heritage. A History in Pictures of YMCA in the United States, Donner Company, Norfolk (Virginia) 1988. In italiano sono pubblicati solo opuscoli informativi. La Young Women’s Christian Association (YWCA) Young Women’s Christian Association (YWCA) – Unione Cristiana delle Giovani (UCDG) Via San Secondo, 70 10128 Torino Tel.: 011-5819571 Fax: 011-5131427 E-mail: segreteria@ywca-ucdg.it URL: http://www.ywca-ucdg.it Organizzazioni interprotestanti di giovani donne nascono in Inghilterra a partire dal 1855 e negli Stati Uniti dal 1858. Il nome Young Women’s Christian Association (YWCA) è utilizzato per la prima volta nel 1859 dall’associazione locale di Boston (quella di New York, pure nata un anno prima, adotterà il nome YWCA solo successivamente). A partire dal 1873 – quando si apre negli Stati Uniti la prima branca universitaria alla Illinois State Normal University (oggi Illinois State University at Normal) – il successo in ambiente universitario è notevole; nel 1890 le branche universitarie sono già 106. Nel 1907 una YWCA nazionale si organizza a New York (dove oggi ha sede nell’Empire State Building). Fin dai suoi esordi la YWCA ha un orientamento liberal e abbraccia cause progressiste, prima fra tutte l’integrazione razziale. È alla YWCA che si deve l’organizzazione del primo convegno integrato tenuto in uno Stato del Sud degli Stati Uniti, a Louisville (Kentucky) nel 1915. Dal 1965 la YWCA statunitense ha un apposito Ufficio per la Giustizia Razziale. Fin dal 1906 la YWCA si è espressa a favore dell’educazione sessuale, dal 1934 del controllo delle nascite, e dal 1967 (perdendo qualche aderente sul fronte del protestantesimo conservatore) dell’aborto. La YWCA Mondiale (World YWCA) è stata fondata nel 1894 dalle YWCA di Stati Uniti, Gran Bretagna, Svezia e Norvegia. Oggi consta di ottantacinque YWCA nazionali autonome, con venticinque milioni di aderenti in oltre cento Paesi. Le celebrazioni per il centenario della YWCA Mondiale, nel 1994-1995, sono culminate in un Summit femminile mondiale svoltosi a Seoul (Corea), che ha adottato una “Women’s World Agenda” rivendicando i diritti delle donne nel mondo e protestando contro ogni forma di violenza e discriminazione. In Italia la YWCA è stata fondata a Torino, nel 1894, come YWCA – Unione Cristiana delle Giovani ed è una delle più antiche associazioni femminili italiane. È presente a Torino, Torre Pellice, Pinerolo, Genova, Sanremo, Milano, Rovereto, Roma. La sua attività più visibile è la gestione di foyer di accoglienza per giovani e donne in difficoltà. Oltre al foyer di Torino e a quello di Torre Pellice è attivo il foyer di Roma (Via Cesare Balbo 4), specializzato nell’accoglienza a rifugiati e migranti in collaborazione con il Servizio Rifugiati e Migranti della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI). B.: In generale: Marion O. Robinson, YWCA World Mutual Service. A Common Quest, National Board of Young Women’s Christian Association of the U.S.A., New York 1973. Si veda anche la collezione della rivista YWCA Magazine e, in italiano, quella della rivista Impegno, pubblicata continuativamente dall’anno 1900. Adolescenti d’Oggi Adolescenti d’Oggi – Nord Italia: Via Resegone, 1 20021 Baranzate (Milano) Tel.: 339-8855295 E-mail: fabio@adolescentidoggi.it – Sud Italia: Contrada Varco d’Izzo n.7/B 85100 Potenza Tel. 0971-50017; 339-7837735 E-mail nicola@adolescentidoggi.it URL: http://www.adolescentidoggi.it Adolescenti d’Oggi è un’opera missionaria interdenominazionale diretta agli adolescenti oltre che ai genitori e agli educatori. Funziona dal 1990 attraverso la collaborazione con le Chiese locali. Raggiunge diverse centinaia di adolescenti mediante campeggi, giornate sportive e la rivista Teens. Organizza giornate di preghiera e digiuno per giovani e attività di formazione per i genitori e i responsabili dei gruppi giovanili. B.: Fra il materiale diffuso: Interprete 2, manuale di studio per responsabili di gruppi di adolescenti; Teens, rivista trimestrale; e Ad’O/News, notiziario trimestrale con informazioni sulle attività dell’opera. “Canto per Cristo” Associazione Cristiana Evangelica Musicale “Canto per Cristo” Via Roma, 8 80017 Melito (Napoli) Tel. e fax: 081-711212 L’Associazione Cristiana Evangelica Musicale “Canto per Cristo” nasce a Melito (Napoli) nel 1999. Il fondatore è Gennaro (Rino) Bevilacqua, un musicista che opera da anni negli ambienti evangelici. L’azione dell’associazione è diretta principalmente ai giovani, di cui si vogliono promuovere i talenti musicali al servizio dell’evangelizzazione. L’associazione organizza convegni e incontri giovanili. La Fionda di Davide La Fionda di Davide C. P. 70 00010 Fonte Nuova (Roma) Tel. e fax: 0774-365220 E-mail: info@fiondanet.it URL: http://www.fiondanet.it I responsabili della Fionda di Davide sono una coppia di coniugi, Antonio e Marzia Amico – lui attore, mimo e ventriloquo; lei maestra elementare – che hanno inteso coniugare la loro vocazione di educatori e l’evangelizzazione. Dopo un anno di formazione presso l’Istituto Biblico delle Assemblee di Dio in Italia (ADI), gli Amico organizzano campagne evangelistiche per i bambini e seminari per i genitori, fondando e assistendo diverse scuole domenicali. L’associazione è chiamata La Fionda di Davide per indicare lo scopo di “armare” i bambini, come il Davide biblico, contro i molti Golia che oggi li minacciano. B.: Sono pubblicati in proprio una serie di manuali per le scuole bibliche, e fra essi Il Libro dei Libri. L’Unione per l’Evangelizzazione dei Bambini Unione per l’Evangelizzazione dei Bambini (U.E.B.) – Child Evangelism Fellowship (CEF) Via San Secondo, 1/F 12050 Magliano Alfieri (Cuneo) Tel. e fax: 0173-66525 E-mail: info@uebitalia.org; ueb@uebitalia.org URL: http://www.uebitalia.org Jesse Irvin Overholtzer (1877-1955) nota negli anni 1930 che le Chiese della sua zona, il Midwest, si occupano poco o nulla dei bambini. Con altri evangelici fonda nel 1937 un’organizzazione chiamata Child Evangelism Fellowship (CEF). Nel 1945, mentre l’organizzazione si espande negli Stati Uniti e all’estero, inizia le sue attività l’istituto di formazione Leadership Training Institute (poi, dal 1992, Children’s Ministries Institute), con trenta studenti. Oggi ne esistono branche in tutti i continenti, e i pastori e missionari attivi che sono usciti dall’Istituto sono oltre tremila. La sede centrale della CEF è a Warrenton (Missouri) e l’organizzazione continua a promuovere attività per l’evangelizzazione dei bambini, che definisce “il più vasto e il più trascurato campo di missione nel mondo”. La CEF è presente in 151 nazioni con 2.578 missionari e volontari che operano come specialisti nella promozione dell’evangelizzazione dei bambini (con una impostazione dottrinale evangelical) nelle Chiese locali. L’attività prevede riunioni, corsi, seminari di addestramento per bambini ed educatori, diffusione di letteratura. In Italia la CEF è approdata nel 1968 con il nome di Unione per l’Evangelizzazione dei Bambini; oggi dispone di tre operatori specializzati, uno a Magliano Alfieri (Cuneo), dove ha sede, e due a Piacenza. B.: Norman Rohrer, The Indomitable Mr. O. The Story of J. Irvin Overholtzer Founder of the Child Evangelism Fellowship, Child Evangelism Fellowship Press, Grand Rapids (Michigan) 1970. Dalla homepage del sito Internet di U.E.B. Italia è possibile accedere sia al catalogo completo degli opuscoli prodotti dall’organizzazione, sia al notiziario riguardante le attività mensili della medesima.

Opere sociali e diaconali

16 martedì Giu 2009

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In questa sezione trattiamo di parachiese la cui attività si situa principalmente nell’ambito delle opere sociali e di servizio, senza escludere (ma neppure necessariamente implicare) parallele attività catechistiche e di missione. Joni and Friends Italia Joni and Friends Italia (JAF-Italia) Via Sansovino, 243/27 10100 Torino Tel. e fax: 011-2059516 E-mail: info@jafitalia.org URL: http://www.jafitalia.org L’associazione Joni and Friends, fondata – nel 1979 – dalla signora Joni Eareckson Tada (1949-), opera in Italia tramite la coordinatrice Caterina Olivero Gualano. Lo scopo della missione è di evangelizzare e realizzare opere di assistenza sociale in favore di persone portatrici di handicap. Il lavoro si basa su tre pilastri: l’evangelizzazione, la promozione dell’inserimento dei disabili in ogni aspetto della vita della Chiesa e la convinzione che ogni persona disabile possiede importanti doni spirituali. Un secondo obiettivo di JAF-Italia è quello si sensibilizzare i credenti evangelici rispetto all’integrazione sociale e, soprattutto, spirituale delle persone portatrici di handicap. Tra le opere di volontariato – realizzate attraverso i vari programmi – alla fine del 1998 JAF-Italia ha organizzato la spedizione di sedie a rotelle in Albania, e nel 2000 in Bulgaria, in cooperazione con la JAF inglese nell’ambito del programma Wheels for the World (Ruote per il Mondo). B.: JAF-Italia pubblica e distribuisce – oltre a una Lettera di Notizie – le dispense Figli di Dio e gli opuscoli Accesso a Dio e diversi prodotti fra libri, opuscoli e cd. Brothers Keeper Associazione Custode dei Fratelli (Brothers Keeper) c/o Salvatore Barone Via delle Robinie, 24 10156 Torino Tel.: 011-2625353 E-mail: bk.torino@ciaoweb.it URL (rivista Prison): http://xoomer.virgilio.it/rengallo/prison/chisiam.html L’Associazione Brothers Keeper nasce il 28 gennaio 2000 a Cecina (Livorno) con l’obiettivo di semplificare il sistema burocratico per la cura pastorale evangelica nelle prigioni italiane. Il suo fondatore è Gesualdo Marra, pastore di Cecina, che da tempo cura alcuni giovani nel carcere di Livorno. Marra entra in contatto con Frank Catania, un italo-americano residente a New York e ministro nelle carceri americane che lo incoraggia a cominciare un ministero italiano simile a quello da lui svolto in America. In Italia, alcuni pastori lavorano, da anni, nell’assistenza spirituale presso le carceri, ma quest’associazione è una nuova realtà. Attualmente, una sede che si segnala per svariate attività (soprattutto sul territorio piemontese) è quella di Torino – costituita nel 2001 –, la quale collabora, insieme ad altre realtà quali la Chiesa evangelica aderente alle Assemblee di Dio in Italia (ADI) (Via Challant 27/f, 10141 Torino) e The Gideons International, alle iniziative che si articolano attorno al gruppo che dà vita alla rivista Prison. L’associazione Brothers Keeper, in quanto ente morale, vuole essere una porta aperta per accelerare le pratiche burocratiche per coloro che, facendone parte, svolgono questo ministero spirituale presso le carceri. Il consiglio direttivo è composto da Gesualdo Marra, presidente, Antonio Dell’Olmo, vicepresidente, Alfredo Giannini, segretario, Francesco Anselmo, tesoriere, Rosario Leone, consigliere, Claudio Cortecci, consigliere, Francesco Saccone, consigliere. L’associazione è orientata al perseguimento dei seguenti fini statutari: (a) facilitare, con riferimento all’articolo 27 della Costituzione Italiana e nello spirito della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite, l’umanizzazione del trattamento per la persona soggetta a misure restrittive della libertà, sia nella sua applicazione sia nelle implicazioni di politica criminale; e il reinserimento sociale dei tossicodipendenti; (b) indicare possibili e ulteriori miglioramenti delle procedure e delle norme penali, penitenziarie e post-penitenziarie del regime delle istituzioni, nello spirito del dettato della Costituzione, al fine di adeguarle ai mutamenti della realtà sociale e di instaurare migliori strutture politiche, civili, giuridiche che si propongano soluzioni più umane, alternative al carcere; (c) sostenere l’individuo privo della libertà, promuovendone l’elevazione culturale con adeguate previdenze scolastiche e similari; (d) stabilire rapporti con la persona priva della libertà e con la sua famiglia; (e) organizzare attività appropriate al libero reinserimento civile, sociale e professionale dei dimessi dal carcere nella società mediante la costituzione di cooperative, favorendo centri professionali e case ospitali; (f) rendersi interpreti dei contenuti dei programmi penitenziari presso il pubblico e soprattutto nell’ambito delle famiglie, delle scuole, delle fabbriche, delle aziende, degli uffici; studiare le problematiche delle “istituzioni totali”, della devianza e della emarginazione, nonché i metodi di prevenzione; stimolare l’interesse del pubblico allo scopo di un coinvolgimento nell’azione del “volontariato” anche all’interno del carcere; (g) collaborare per assicurare la presenza religiosa e la professione dei vari culti nelle carceri perché sia rispettato il diritto alla libertà di pensiero, di opinione e di religione; (h) promuovere l’evangelizzazione nelle carceri tramite la stampa, la radio, la televisione, i concerti e la recitazione; (i) favorire con ogni mezzo legale il rispetto dei diritto umani, elencati nella citata Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, approvata dalle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. I soci si distinguono in: volontari (persone fisiche che accettano i principi, i fini e i metodi dell’ente e prestano attività di volontariato all’interno del mondo penitenziario, forniscono un servizio d’assistenza religiosa sociale e versano la quota minima stabilita dal Consiglio nazionale); cappellani (persone fisiche che accettano i principi, i fini e i metodi dell’ente e prestano attività spirituale di volontariato all’interno del mondo penitenziario, forniscono un servizio d’assistenza spirituale, istruiscono e celebrano i culti ai detenuti); fondatori, che hanno sottoscritto l’atto costitutivo dell’associazione; benemeriti, che contribuiscono al sostentamento delle attività dell’associazione. L’Associazione Evangelica Insieme Associazione Evangelica Insieme Via Foscolo, 35 50018 Scandicci (Firenze) Tel.: 055-256267 Fax: 178-2267025 E-mail: info@insiemeprofamiglia.org URL: http://www.insiemeprofamiglia.org L’Associazione Evangelica Insieme è nata nel 1990 dalla proposta di dare una risposta efficace e secondo principi biblici ai problemi della famiglia in ambito evangelico. L’associazione nasce dallo sviluppo della visione che Jean-Claude e Licia Saillen-Pignatelli maturano attraverso la loro esperienza di coppia. Le attività dell’associazione iniziano, sempre nel 1990, con il primo campo per famiglie, organizzato con l’aiuto di coppie formate e presenti in varie città italiane. Ma la costituzione formale dell’associazione si verifica solo nel settembre 1999. Oggi essa conta una decina di centri, guidati ciascuno da una coppia, in varie città del Centro e Nord Italia. L’Associazione Insieme opera in comunione con Oïkos, un ministero per le famiglie guidato da Philippe e Nancy Decorvet nella Svizzera Romanda e in altre aree francofone; e con l’associazione francese Famille Je t’Aime (FJA). L’associazione opera attraverso seminari, corsi, convegni, conferenze, pubblicazioni, campi. Vi è pure un servizio di “consulenza cristiana”, cioè offerta di aiuto a persone e coppie in difficoltà. La tradizione religiosa di riferimento è quella evangelical. L’Associazione Il Varco Il Varco dei Biffi ONLUS Via dei Biffi 1 50122 Firenze Tel.: 055-285148 E-mail: info@ilvarcodeibiffi.org URL: http://www.ilvarcodeibiffi.org Il Varco ONLUS Via Attavante 2 50143 Firenze Tel.: 055-7364043 E-mail: ilvarco@iname.com URL: http://www.ilvarco.net L’attività di volontariato de Il Varco ha inizio nel 1993 a Firenze. Durante i primi tempi il gruppo non ha ancora un nome e i componenti s’incontrano in una parrocchia cattolica; ogg il gruppo si articola in due ONLUS: Il Varco, costituita nel 2002 e che si occupa di assistenza ai carcerati, e Il Varco dei Biffi (2006) per le altre attività sociali ed evangeliche. Nel 1998 il gruppo apre un luogo di ritrovo per i giovani cristiani, insieme Internet caffè e centro di conferenze e attività culturale e religiosa. Tramite questa iniziativa molti giovani hanno cominciato a conoscere il messaggio evangelico del gruppo e a prodigarsi in diverse attività sociali, tra le quali: distribuzione di viveri ai poveri che vivono alla stazione di Firenze; visite nel carcere di Sollicciano e cura spirituale e pratica nei periodi di permesso concessi ai detenuti; collaborazione con altre strutture operanti sul territorio fiorentino per l’aiuto e il sostegno delle persone sieropositive. Uno dei primi obiettivi che il gruppo si è posto è stato quello di raggiungere, in collaborazione con le Chiese evangeliche di Firenze, giovani di tutti i ceti sociali. Il gruppo svolge anche altre attività tra le quali: consulenza per problemi sociali di diverso genere (per esempio, il reinserimento sociale degli ex detenuti); colloqui evangelistici; responsabilizzazione individuale per una vita cristiana coerente. Sul finire degli anni 1990, alcuni dei giovani facenti parte dell’associazione iniziano a utilizzare i locali della sede come punto d’incontro, fino a trasformarla in un vero e proprio locale in cui si tengono concerti dal vivo. Questa attività – che peraltro oggi sembra ampiamente prevalere sulle altre – subisce un forte incremento con l’apertura di una nuova sede vicina al duomo di Firenze. Il Centro Evangelico Emmanuele Centro Polifunzionale Evangelico Emmanuele – Comitato Evangelistico Gesù Nostra Certezza Via Fratelli Cervi – Edificio C 80144 Scampia (Napoli) Tel.: 081-5437405 E-mail: feulpe@tin.it Inaugurato nel 1997, il Centro Polifunzionale Evangelico Emmanuele, ubicato a Scampia, una delle zone della periferia più a rischio della città di Napoli, è molto attivo nel campo sociale, con particolare riferimento alle fasce più deboli della periferia partenopea. Direttore responsabile del Centro è Vincenzo Esposito, membro del Comitato Evangelistico Gesù Nostra Certezza (G.N.C.), costituito all’inizio degli anni 1990 e composto da circa dieci pastori. La struttura si occupa di assistenza ai tossicodipendenti, assistenza agli indigenti, collaborazione con diverse Chiese evangeliche aderenti e non al G.N.C., evangelizzazione e collaborazione sul piano sociale a favore dei bambini di Scampia. Il Centro collabora inoltre con il programma televisivo cristiano evangelico “L’Altra Voce” curato da Remo Cristallo, in onda ogni domenica mattina su Tele A (che copre Puglia e Calabria, oltre alla Campania). Collabora inoltre alle attività de La Fionda di Davide. Presso il Centro è attiva anche una Scuola di Discepolato e azione cristiana curata dal Collegio dei Pastori del Comitato G.N.C. La Scuola si avvale del coordinamento dei pastori Remo Cristallo e Vincenzo Esposito. Il segretario è il pastore Patrizio Draetta. La Scuola conta attualmente circa novanta studenti, sia uomini sia donne, provenienti da comunità cristiane evangeliche aderenti e non al Comitato evangelistico G.N.C. di Napoli, Caserta e provincia. Il corpo degli insegnanti è composto dai pastori del G.N.C. e da altri pastori missionari. Compassion Italia Compassion Italia Via Corio, 15 10143 Torino Tel.: 011-7710212 Fax: 011-7768231 E-mail: info@compassion.it URL: http://www.compassion.it Compassion Italia è un’associazione ONLUS che rappresenta nel nostro Paese l’organizzazione internazionale Compassion International (attualmente presente in ventuno Stati), che si occupa dello sviluppo formativo di bambini bisognosi attraverso la formula del sostegno affettivo a distanza (adozioni a distanza), anche mediante la collaborazione con l’ente morale SOS Terzo Mondo. L’associazione riceve donazioni da chi si impegna a contribuire mensilmente perché i bambini assistiti siano evangelizzati e ricevano una formazione sociale, scolastica e successivamente artigianale o professionale, assistenza e controllo medico, educazione igienica, sanitaria e alimentare, cibo e integratori vitaminici. I bambini sono educati a condividere i valori di giustizia, solidarietà e pace nello spirito cristiano, affinché diventino membri responsabili delle loro famiglie, Chiese e comunità e perché possano sviluppare i propri valori e talenti attraverso attività guidate da adulti cristiani. Compassion International è un’opera nata per opera dell’evangelista e pastore Everett Swanson (1913-1965) nell’inverno 1952 in Corea. Il successo delle sue riunioni evangelistiche è rattristato dalla condizione degli orfani che muoiono assiderati per le strade di Seoul. Swanson usa le sue riunioni evangelistiche negli Stati Uniti per raccogliere i fondi necessari a creare diversi orfanotrofi in Corea e sviluppa il sistema delle adozioni affettive a distanza: per pochi dollari al mese una persona può assicurare a un bambino bisognoso una Bibbia, un’educazione scolastica, cibo, vestiti, un rifugio e cure mediche. “Uno a uno” – un sostenitore e un bambino – è la filosofia che ha caratterizzato la crescita di questo ministero. Al giorno d’oggi Compassion International cura lo sviluppo, la crescita, l’educazione e la spiritualità di 330.000 bambini, in più di duemila progetti assistenziali distribuiti in ventidue paesi fra i più poveri del mondo, oltre a bambini delle aree urbane disagiate degli Stati Uniti. L’Arca Teen Challenge L’Arca Teen Challenge C.so Alfieri, 237 14100 Asti Tel.: 0141-595431; 320-6389755 Fax: 178-2266188 E-mail: info@teenchallenge.it URL: http://www.teenchallenge.it Teen Challenge è una parachiesa internazionale fondata da una figura centrale della “seconda ondata”, carismatica, del risveglio pentecostale-carismatico, David Wilkerson, originariamente per occuparsi di ragazzi alle prese con problemi di alcolismo, droga, delinquenza minorile e in seguito con un ambito di attività più vasto, sempre riferiti principalmente ai ragazzi “a rischio”. In Italia nel 1979 si apre l’Arca Teen Challenge Kades a Melazzo presso Acqui Terme (Alessandria), centro maschile principalmente consacrato al recupero dei tossicodipendenti, dal 1992 legato alle Assemblee di Dio in Italia (ADI). Un centro a Gibellina (Trapani), fondato nel 1982 e poi trasferito a Comiso (Ragusa), dal 1991 si è pure staccato da Teen Challenge, mentre sempre attivo nella parachiesa di Wilkerson è L’Arca Teen Challenge fondato come centro femminile nel 1981 a Calamandrana (Asti)e dal 1988 trasferito a Sermide (Mantova); dal 2006 la sede operativa de L’Arca Teen Challenge è ricollocata ad Asti. Il centro ospita tossicodipendenti cui offre un programma di aiuto terapeutico, medico e spirituale, ma la sua opera di evangelizzazione e di lotta alla droga si estende alle famiglie, agli insegnanti e alle scuole cui sono dedicati seminari, corsi e conferenze. L’Arca Teen Challenge è parte di Europe Teen Challenge, organismo di collegamento delle associazioni Teen Challenge operanti nella varie nazioni europee. B.: Tra le opere di David Wilkerson in trad. it. cfr. (con J. Sherrill ed Elizabeth Sherrill), La Croce e il Pugnale, Editrice Uomini Nuovi, Marchirolo (Varese) 19942; e Anni dopo La Croce e il Pugnale, Editrice Uomini Nuovi, Marchirolo (Varese) 1979. La Missione Aerea di Fratellanza Missione Aerea di Fratellanza Italia (MAF-Italia) Via Giliola, 117/a 46020 Magnocavallo (Mantova) E-mail: info@mafitaly.org URL: http://www.mafitaly.org La Missione Aerea di Fratellanza è un organismo internazionale sorto oltre cinquanta anni fa in Inghilterra e costituitosi legalmente come Associazione di Volontariato in Italia nell’ottobre 1996. Lo scopo della MAF-Italia è l’evangelizzazione spinta fino alle estremità della Terra e l’assistenza alle popolazioni più bisognose. L’opera – attraverso le sue sedi in diversi Paesi del mondo – è presente nelle località colpite da guerre, carestie o catastrofi naturali e si adopera per via aerea a sopperire alle necessità fisiche e spirituali. La MAF assiste, effettuando un servizio di trasporto, i missionari e i medici specialisti cristiani che realizzano la loro vocazione di aiuto spirituale e fisico alle popolazioni dell’Africa. Il ministero della Missione Aerea di Fratellanza è di essere pronti a intervenire anche in situazioni di estremo pericolo, ad esempio per evacuare i missionari e medici dalle zone di guerre e rivolte. L’aereo Turbo Beaver, anfibio della Missione, svolge opera di soccorso alle popolazioni bisognose; per esempio nel Bangladesh trasporta viveri, medicinali e personale medico sanitario. Le basi della MAF in Africa si trovano in Kenya, Tanzania e Uganda. C’è anche una base in Albania. I responsabili della MAF-ITALIA sono Roberto Zerbinatti e Carmelo Sturniola. L’associazione di volontariato conta in Italia 74 membri. B.: È distribuito il giornalino MAFnews. Piccola Iniziativa Cristiana Piccola Iniziativa Cristiana Loc. Dogane s.n.c. 01019 Vetralla (Viterbo) Tel.: 339-2608825 E-mail: mispic@iol.it URL: http://www.ilritorno.it L’associazione di volontariato Piccola Iniziativa Cristiana di Vetralla è fondata da Renzo Ronca (1950-) e da sua moglie Carmela (1960-) nel dicembre 1987 a Civitavecchia (Roma). Renzo è ex educatore presso il disciolto ENAOLI (Ente Nazionale Assistenza Orfani Lavoratori Italiani), oggi impegnato in attività missionarie. L’esperienza determinante e formativa avviene nel 1977, quando a seguito di una profonda crisi esistenziale, Renzo percepisce un intervento speciale da parte di Dio. Il 24 novembre 1998 a Vetralla (Viterbo) è redatto il primo statuto e l’associazione si apre ad altri volontari. Tra il 1999 e il 2000 il bollettino Il ritorno è pubblicato in Internet con l’obiettivo di fornire dati di riflessione o apertura spirituale. All’inizio del 2007, assieme al centro d’ascolto “Nuova Vita” per le problematiche di dipendenza, Piccola Iniziativa Cristiana si apre alle problematiche sociali, costituendosi in ONLUS e redigendo uno statuto definitivo approvato dallo Stato. L’associazione persegue due scopi principali: fornire elementi di riflessione per la continua crescita interiore, senza l’obbligo dell’appartenenza alle Chiese (“cammino di espansione spirituale”); fornire un volontariato a chi passa momenti di crisi esistenziale, ricerca di sé, difficoltà, attuato principalmente con la corrispondenza (tradizionale o elettronica) ma supportato anche dal servizio specifico del centro d’ascolto che si impegna per il recupero dalle tossicodipendenze in genere e per le problematiche sociali di varia tipologia. L’associazione ha anche un gruppo missionario che, dove possibile, incoraggia e segue il formarsi di nuovi gruppi di preghiera o cellule nelle case e interviene per preghiere di guarigione, liberazione e discernimento. Piccola Iniziativa opera discretamente sul territorio nazionale sulla base di annunci su giornali gratuiti. Organizza mensilmente incontri interdenominazionali di meditazione cristiana e passeggiate in luoghi naturali adatti alla meditazione, come l’antico eremo nel bosco di Monte Fogliano. Piccola Iniziativa Cristiana, nel viterbese, è composta da volontari che hanno impegni evangelici diversi. Vi sono poi altri collaboratori sparsi per l’Italia che aiutano la redazione del giornale con svariati compiti. B.: È distribuito il giornale online Il Ritorno sia in versione a stampa sia tramite il sito Internet. Sul sito dell’associazione compaiono inoltre alcune raccolte di appunti sull’espansione spirituale (tra cui Il viaggio dell’uomo e della Chiesa verso Dio nella relatività delle nostre azioni limitate e dei nostri piccoli pensieri) e altri scritti per la riflessione cristiana. Progetto Arca Progetto Arca Via Naide, 135 00155 Roma Tel.: 06-22796759 Fax: 06-22709287 E-mail: progettoarca@pelagus.it Progetto Arca è un’associazione interdenominazionale che si propone come agenzia di servizi rivolti a favore e a tutela delle persone appartenenti a Chiese evangeliche. L’obiettivo principale è quello di mettere in contatto gli utenti evangelici con i professionisti, i commercianti e gli imprenditori – anch’essi di fede evangelica – affinché interagiscano al fine di offrirsi reciprocamente un servizio di qualità, moralmente corretto ed economicamente vantaggioso. B.: L’associazione pubblica il mensile La Stiva dell’Arca.

Iniziative missionarie italiane

16 martedì Giu 2009

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Trattiamo in questa sezione delle iniziative nate in Italia e che concentrano le loro attività principalmente sul territorio italiano, senza escludere che abbiano anche missioni all’estero. L’Agenzia Missionaria Evangelo per le Nazioni Agenzia Missionaria Evangelo per le Nazioni (AMEN) c/o Chiesa Cristiana Evangelica “Nuova Pentecoste” Via A. Gramsci, 80 81031 Aversa (Caserta) Tel. e fax: 081-8111920 L’Agenzia Missionaria Evangelo per le Nazioni (AMEN) è un’agenzia interdenominazionale creata a Monteforte Irpino (Avellino) il 28 febbraio 1998 in occasione di una riunione di varie denominazioni e opere cristiane, per iniziativa dei pastori Remo Cristallo – fondatore della Chiesa Cristiana Evangelica “Nuova Pentecoste”, dove ha sede pure AMEN – e Antonio Romeo (della Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale di Giugliano in Campania), entrambi anche alle origini della Federazione delle Chiese Pentecostali (FCP). All’assemblea costitutiva, svoltasi presso il Villaggio Evangelico, hanno partecipato una cinquantina di rappresentanti di associazioni e opere missionarie e di Chiese evangeliche italiane, che si sono impegnate ad assistere i credenti e i poveri dei paesi in via di sviluppo o in stato di necessità, inclusi quelli dell’Est europeo. Successivamente alla registrazione dell’atto costitutivo e dello statuto, nel febbraio 1999 AMEN è stata registrata come ONLUS presso il Registro regionale, ed è attualmente in corso presso il Ministero degli Esteri la domanda per il riconoscimento di idoneità alla qualifica di ONG (organizzazione non governativa). L’agenzia ha sottoscritto un accordo di cooperazione con l’associazione evangelica spagnola Agencia Misionera Española para Mantenimiento de Obras y Servicios (A.M.E.M.O.S.), una ONG che opera in Africa già da diversi anni. Il progetto italiano ha le sue origini in una esperienza di viaggio vissuta da Cristallo e Romeo con le rispettive mogli in Angola; da essa è nato il desiderio di assistere l’impegno di un gruppo di Chiese evangeliche angolane nel campo dell’istruzione biblica, della formazione professionale e dell’aiuto sociale in un ambiente di estrema indigenza. Accolto positivamente dai responsabili angolani, è nata così Operazione Angola, elaborata e proposta da Remo Cristallo, cui si è affiancata Operazione Kosovo. L’Agenzia Missionaria Evangelo per le Nazioni vuole essere non denominazionale; è fondata e sostenuta da diverse Chiese come associazione per lo sviluppo di progetti missionari e di solidarietà. AMEN opera attraverso conferenze, scuole missionarie e pubblicazioni sui temi della solidarietà e del Terzo Mondo. Il programma dell’associazione si fonda su due capisaldi fondamentali: la formazione e gli aiuti sociali ai popoli bisognosi e alle categorie sociali più svantaggiate. L’Agenzia sensibilizza a questi temi con interventi di solidarietà, aiuti umanitari, assistenza sanitaria e beneficenza, e diffonde informazioni sui propri programmi; cura la formazione di esperti, “operai” e volontari nel campo degli aiuti umanitari e li indirizza ai progetti; raccoglie e distribuisce attraverso la rete AMEN i contributi, le offerte e i finanziamenti per la realizzazione dei programmi. L’organigramma dell’Agenzia Missionaria Evangelo per le Nazioni – che ne evidenzia il radicamento nel mondo evangelico italiano, particolarmente pentecostale – è il seguente: Remo Cristallo, presidente; Michele Romeo, vicepresidente; Eduardo Zarazaga, coordinatore nazionale; Antonio Romeo, tesoriere; Michele Passaretto e Vincenzo Grandi, segretari. Il consiglio è rappresentato da Paolo Giovannini, Antonio Masdea, Gilberto Perri, Roberto Mazzeschi, Angelo Marchetta e Peter Wilson. Vi sono sedi dell’agenzia anche in Argentina, dove il direttore è lo stesso Eduardo Zarazaga, e in Albania; in Angola l’agenzia è associata all’A.C.E.A. (Associação dos Centros Evangelicos de Angola). B.: AMEN cura fra l’altro la pubblicazione di Speranza & Pace, un giornale bilingue italo-albanese distribuito in tutte le maggiori città albanesi. Cristo Regna Associazione Polisettoriale Missionaria Internazionale Cristo Regna Via Dalmazia, 8 96100 Siracusa Tel. e fax: 0931-411330 E-mail: info@cristoregna.org URL: http://www.cristoregna.org Cristo Regna è un’associazione evangelica missionaria interdenominazionale fondata a Siracusa per iniziativa di un gruppo di evangelici e ufficialmente costituita il 25 luglio 1995. L’associazione promuove e finanzia attività socioculturali e religiose; offre anche gratuitamente attraverso propri operatori socio-assistenziali volontari, assistenza e consulenza, indirizzi evangelici utili, informazione e notizie evangeliche. Il presidente nazionale e del Comitato di Zona Sicilia è Giuseppe Scaringella, che ha un’esperienza precedente in Cristo è la Risposta e dal 1993 vive a Siracusa, qui svolgendo il suo ministero, anche con le Chiese che collaborano con la missione in tutto il mondo (il vicepresidente e segretario nazionale, nonché responsabile del Comitato Zona Campania, è invece Antonio Ianiri). I membri e sostenitori dell’associazione sono impegnati in attività missionarie, musicali, sociali, culturali e di volontariato. La missione opera principalmente nell’Italia Meridionale e Centrale. I lineamenti dottrinali di base sono di tipo evangelical. B.: Di Giuseppe Scaringella cfr. La Guida Evangelica 2007. Indirizzi di chiese, opere e missioni evangeliche in Italia, Banca Dati Evangelica Interdenominazionale, Siracusa 2007. Gesù è Vivente Centro evangelico Gesù è Vivente Via Posta Vecchia, 6 84070 Scario (Salerno) Tel. e fax: 0974-986009 E-mail: centroevangelico@davide.it URL: http://utenti.lycos.it/gesuvivente Il Centro evangelico Gesù è Vivente è un’opera missionaria fondata da Alberto Mazzeo. Quest’ultimo nasce a Scario, in provincia di Salerno, nel 1950, da famiglia cattolica; riceve da sua madre una forte influenza religiosa; entra in seminario minore all’età di undici anni, ma lo abbandona cinque anni dopo. Frequenta diversi corsi biblici per corrispondenza ed entra in contatto con ambienti battisti napoletani. Trasferito nel Nord Italia per lavoro, prende contatto – oltre che con Chiese battiste – con i metodisti e le Assemblee dei Fratelli, e in una Chiesa di queste ultime riceve il battesimo per immersione nel giugno 1975. Ancora in ricerca, nell’ottobre 1976 fa l’esperienza del battesimo dello Spirito Santo con la manifestazione della glossolalia in una Chiesa delle Assemblee di Dio in Italia (ADI). Travolto dalla nuova esperienza, lascia il lavoro e ritorna a Scario per dedicarsi alla predicazione. Il 14 aprile 1979 fonda nel suo paese natale il Centro Evangelico Gesù è Vivente, al cui interno nasce in seguito il Centro Unione Evangelica di Credenti Biblici, che assiste e aiuta le comunità aderenti anche attraverso una Scuola Biblica. Oggi la missione svolge la sua azione a livello nazionale e anche internazionale, con programmi di sostegno a missioni in Africa e Sud America. Nel 1984 si costituisce formalmente in associazione (oggi con circa quattrocento soci), i cui organi sono l’assemblea, il comitato esecutivo, formato dai membri fondatori e da soci affiliati eletti dall’assemblea, e un collegio dei revisori dei conti. Il fondatore è di fede pentecostale, ma l’associazione è al servizio di una pluralità di Chiese evangeliche con una teologia di tipo conservatore, i cui lineamenti dottrinali comprendono in genere la non accettazione dell’ecumenismo e dell’evoluzionismo. Il Centro è affiliato all’Alleanza Evangelica Italiana (AEI) e all’Alleanza delle Chiese Cristiane Evangeliche in Italia (ACCEI). B.: Il Centro evangelico Gesù è Vivente pubblica dal 1976 il giornale-notiziario Il Risveglio. Il Centro Cristiano Evangelico di Trento Centro Cristiano Evangelico C. P. 608 38100 Trento Tel.: 0461-911760 E-mail: Giuseppe.Cappalonga@poste.it URL: http://www.cappalonga.altervista.org Il Centro Cristiano Evangelico di Trento è stato fondato da Giuseppe Cappalonga, nativo di Mussomeli (Catania), convertito alla fede evangelica in Inghilterra all’età di diciotto anni, che dal 1985 lavora nel campo dell’evangelizzazione in Italia per mezzo di progammi, distribuzione di opuscoli e incontri all’aperto. L’attività principale del centro è il coordinamento – da parte dello stesso Cappalonga – di corsi biblici per corrispondenza con l’utilizzo di tre testi, Vita Vera, Introduzione alla vita cristiana e Introduzione ai 10 comandamenti. B.: Il centro distribuisce il volume di Giuseppe Cappalonga Semi di Speranza, presso l’Autore, Trento 1998; e diversi opuscoli (presso l’Autore, s.l.n.d.), fra cui: Voglia di pace; Eroe sullo schermo; Cartolina “La vita un assurdo rompicapo?”; e Giubileo = un corno. Christ Worldlight Christ Worldlight (C.W.L.) Via Passolombardo, 391 00133 Roma Tel. e fax: 06-2028013 E-mail: cwl@iol.it Christ Worldlight (“Cristo Luce del Mondo”) è un ministero d’ispirazione pentecostale che nasce a Roma agli inizi degli anni 1980 con l’intento di evangelizzare gli stranieri che si trovano nella città. Inizialmente si occupa quasi esclusivamente di extracomunitari offrendo loro assistenza morale, materiale, spirituale e logistica. Nel dicembre 1991 C.W.L. diventa associazione di volontariato. Oggi Christ Worldlight collabora con All Gifts International, un ministero di lode e adorazione con base in Sud Africa e con i Reapers International. C.W.L. facilita l’inserimento di altre opere e ministri di culto stranieri nella comunità italiana. Sovente C.W.L. si è resa garante presso le autorità italiane per opere e pastori stranieri già operanti in Italia. Per le diverse comunità straniere a Roma, C.W.L. organizza eventi speciali, commemorazioni, celebrazioni anche con la partecipazione di Chiese evangeliche romane. I responsabili sono Riccardo e Lidia Alicino. C.W.L. è associato a Incontri Pastorali del Lazio. La Missione Battista Rom Missione evangelica battista Rom in Italia (M.E.B.R.I.) Via Cainello, 19 30031 Dolo (Venezia) La Missione evangelica battista Rom in Italia mira a condurre un’opera missionaria di evangelizzazione e assistenza spirituale tra i Rom italiani in collaborazione con diverse Chiese battiste. All’attività di evangelizzazione se ne affiancano altre caritative e sociali, nonché la raccolta di documentazione sulla storia e la vita dei Rom in Italia. La Missione Rom “Tutto è Compiuto” Missione Cristiana Evangelica Rom “Tutto è Compiuto” Via Cupa Perillo a Piscinola, s.n.c. (Ponte Asse Mediano) 80144 Napoli Tel. (pastore Gaetano Meglio 081-295804 E-mail: info@tuttoecompiuto.com URL: http://www.tuttoecompiuto.com La Missione Cristiana Evangelica Rom “Tutto è Compiuto” è costituita da un gruppo di cristiani evangelici che si dedica all’evangelizzazione delle varie etnie del popolo Rom, collocato nei campi nomadi del quartiere Scampia di Secondigliano (Napoli). Il fondatore e responsabile è il pastore Gaetano Meglio, il quale – intorno agli anni 1980 – sente una forte spinta all’evangelizzazione dei Rom. Si dota così di una piccola tenda dove, la sera, esercita il ministero della predicazione. Inizia in questo modo a costituirsi un piccolo gruppo e si sviluppa una piccola opera, che pian piano si espande, vedendo un tappa importante nella costruzione – nel 2003 – di un edificio che ospita la Missione e la Chiesa Cristiana Evangelica Rom “Isus Spasva” (“Gesù Salva”, in lingua slava), nata grazie alle conversioni avvenute fra i Rom. La Missione aderisce alla Missione Italiana per l’Evangelo (MIE). B.: La Missione gestisce una newsletter riportante notizie circa le attività della stessa e della Chiesa “Isus Spasva”. La Società Missionaria Evangelica Italiana Società Missionaria Evangelica Italiana (SMEI) Corso Indipendenza, 29 sc/A 95122 Catania Tel. e fax: 095-202735 E-mail: smeimission@inwind.it URL: http://www.geocities.com/smei_us La Società Missionaria Evangelica Italiana (SMEI) nasce ufficialmente nell’ottobre del 1997 come organo di preghiera e sostegno di missioni e missionari per l’evangelizzazione. Fra gli scopi della SMEI ci sono la promozione fra le Chiese della visione missionaria e la costituzione di un Albo Nazionale Missionari SMEI, oltre alla realizzazione di visite alle Chiese locali per promuovere conferenze e dibattiti sul tema della Missione. Gli obiettivi statutari comprendono la promozione della conoscenza e l’approfondimento della Parola di Dio attraverso la lettura, la meditazione, la predicazione e lo studio della Bibbia. Altri obiettivi della SMEI sono quelli di collaborare alla fondazione di Chiese locali e sostenere quelle già esistenti sia sul territorio nazionale sia all’estero; sostenere le famiglie e i singoli che, avendo una chiara vocazione, si dedichino all’attività missionaria, in Italia e all’estero; svolgere attività editoriale, con produzione di libri, riviste, giornali, audio-cassette, videocassette, e altro materiale didattico utile al conseguimento degli scopi sociali; realizzare e gestire asili, scuole, istituti, corsi, convegni, dibattiti, conferenze, cicli di lezione, gruppi di studio, missioni, viaggi di studio e gestire istituzioni di carattere sociale, senza scopo di lucro; svolgere attività e servizi di rilevanza e solidarietà sociale, anche tramite altre associazioni di volontariato, per l’assistenza, il recupero, la riabilitazione e la formazione di minori, di anziani, di disadattati e in generale di persone moralmente e fisicamente bisognose, ispirandosi ai principi cristiani; istituire corsi di studio per la preparazione teologica di coloro che si predispongono alla chiamata come ministri di culto, missionari, predicatori e altra attività diretta alla proclamazione del Vangelo. Fanno parte della SMEI credenti di fede cristiana-evangelica, che esercitano un ministero (anziano, insegnante, pastore, evangelista, diacono, monitore, e così via). I soci si suddividono in soci missionari, onorari e sostenitori. I soci missionari operano attivamente nel campo missionario. I soci onorari sono coloro cui il Consiglio direttivo ha conferito questo titolo poiché hanno svolto attività di rilievo nell’interesse dell’Associazione. I soci sostenitori sono tutti coloro che, non potendo operare praticamente per l’Associazione, desiderano sostenerla finanziariamente, aderiscono ad essa in quanto si rispecchiano negli scopi dell’Associazione. I principi teologici sono di tipo evangelical conservatore. L’Unione Nazionale Opere Cristiane Unione Nazionale Opere Cristiane (UNOC) c/o Gioventù in Missione (GiM) Via Provinciale, 31 21031 Cadegliano (Varese) Tel.: 0332-590209 Fax: 0332-590154 La Unione Nazionale Opere Cristiane (UNOC) ha l’ambizione di federare alcune delle più importanti parachiese. Le opere aderenti alla UNOC sono: Adolescenti d’Oggi, Crociata del libro cristiano, la Casa della Bibbia, la rivista Comunicazioni Cristiane, Cristo è la Risposta, Dialogo e Informazione, Fedefilm, Gruppi Biblici Universitari, Giovani in Missione – presso cui la UNOC ha sede -, Italia per Cristo, Arca Teen Challenge, Operazione Mobilitazione, Porte Aperte, Unione per la Lettura della Bibbia. Partecipa anche all’Alleanza Evangelica Italiana (AEI) in qualità di osservatore.

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